Oltre 700.000 persone colpite in Europa (84.000 in Italia), con circa 220.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno (27.000 nel nostro Paese) e 6.000 vittime solo in Italia: sono i numeri dell`aneurisma dell’aorta addominale presentati questa mattina a Palazzo Madama per lanciare “Un minuto che vale una vita”, campagna di screening promosso dalla SICVE – Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare e dall’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione.
Diagnosticando per tempo le “spie” del problema, i rischi di un intervento di emergenza, durante il quale un paziente su due muore, si possono ridurre al 3%. “La rottura di un aneurisma dell’aorta addominale è un evento serio e spesso mortale – ha dichiarato il senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione – ma, prima di questo evento, può essere trattato con successo e bassissima mortalità, dall’1 al 4% a seconda dei fattori di rischio dei pazienti. Oltre alla via chirurgica classica, intervento con laparatomia detto `a cielo aperto` – continua il senatore Tomassini – esiste la via endovascolare, particolarmente adatta per pazienti anziani o in cattive condizioni generali e cardiologiche”.
La popolazione maschile tra i 65 e gli 80 anni (fascia di età in cui si riscontra la maggior incidenza della patologia) a partire dalla fine di marzo 2010 riceverà una lettera d’invito con un appuntamento prefissato presso il centro specialistico individuato nella propria città per sottoporsi gratuitamente all’esame ecografico (un’indagine rapida e non invasiva) ed essere inseriti nel percorso di monitoraggio.
“La prevenzione – ha dichiarato il senatore Daniele Bosone, vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato – è un aspetto fondamentale della medicina moderna che va promosso e incentivato in un sistema sanitario che si prenda cura non solo della malattia in sé ma della persona, anche quando è in apparente buona salute. In particolare, grazie agli ultrasuoni, la prevenzione della patologia vascolare è particolarmente agevole, non invasiva per il paziente e relativamente poco costosa”.
Il programma coinvolgerà 24 centri in 16 Regioni italiane (Abruzzo: Montereale, Calabria: Cosenza e Catanzaro, Campania: Avellino e Sarno, Emilia Romagna: Santarcangelo di Romagna, Lazio: Castelli Romani e Roma (una parte della città), Liguria: Imperia e Genova, Lombardia: Varese, Lodi e Busto Arsizio, Marche: Loreto, Molise: Campobasso, Piemonte: Alba ed Ivrea, Puglia: San Michele di Bari, Sardegna: Villasimius, Sicilia: Patti, Toscana: San Gimignano e Montalcino, Umbria: Spoleto, Veneto: Cittadella di Padova), con l’obiettivo di coinvolgere complessivamente 20.000 persone.
“Ai pazienti che non presenteranno alcuna dilatazione dell’aorta – ha affermato Flavio Peinetti, segretario della SICVE – saranno consigliati controlli a lungo termine. Quelli che mostreranno un diametro superiore ai 3 cm saranno avviati a un percorso di follow-up molto stretto. I casi che manifestassero una dilatazione superiore ai 5 cm diventeranno, invece di interesse chirurgico. Per questo motivo SICVE intende prolungare l’osservazione dei pazienti che si presenteranno per effettuare lo screening almeno per 5 anni”.