Cerchi scuri, borse evidenti, rughe sotto gli occhi. Inestetismi frequenti e difficili da trattare. La medicina sfodera un nuovo filler.
Creme e rimedi “della nonna” possono servire a donare uno sguardo più fresco. Ma per ottenere risultati risolutivi e duraturi, e così dire addio a quella “valle delle lacrime” che con il passare del tempo solca inesorabilmente le occhiaie, servono interventi drastici. E qui la medicina e chirurgia estetica hanno qualche arma da sfoderare.
Come un particolare filler biocompatibile, a base di idrossiapatite di calcio (componente presente anche in ossa e denti) che recentemente è stato testato per l’impiego su borse e occhiaie.
Cosa è emerso dalla ricerca? Su un campione di 58 donne e 5 uomini, età media 42 anni, il 92% si è ritenuto soddisfatto a un mese dal trattamento. Percentuale che è salita al 98% tra quelli trattati per difetti di volume della palpebra inferiore come, appunto, solchi lacrimali profondi.
Come funziona? Durante il trattamento s’inietta il prodotto con cannula molto sottile nella zona da trattare. Al termine, dopo una ventina di minuti, si può riprendere la normale attività professionale o sociale con minime accortezze. Di solito una seduta è sufficiente per ottenere il risultato atteso. Che è subito evidente e ha una durata variabile, ma in molti casi superiore all’anno.
A chi è più indicato? In pazienti giovani, fino a 50 anni abbondanti, ma anche prima, quando le borse non sono ancora presenti o sono minime e prevalgono i difetti di natura costituzionale come cerchi scuri e occhiaia. Resta il fatto che le borse accentuate devono essere trattate chirurgicamente. Non ci sono controindicazioni al trattamento , solo indicazioni sbagliate, ossia trattare pazienti che non sono buoni candidati. E che solo uno specialista esperto può giudicare correttamente.